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comunità e distretti

Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo

14.10.2020

Dopo tanto tempo, anche a causa della nota emergenza sanitaria che ha coinvolto tutto il monto, l’apostolo di distretto Jürg Zbinden, accompagnato dal vescovo Ivan De Lazzari, ha nuovamente fatto visita alla comunità di Milano.
 
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Certo, le condizioni non hanno consentito di salutarsi ed abbracciarsi calorosamente, ma come ha precisato l’apostolo di distretto, seppur questo tipo di saluto può essere “freddo”, il suo cuore nei confronti dei fratelli e sorelle in Italia è caldo.

La predica del servizio divino è stata tratta dalla lettera ai Colossesi 3, 23-24: “Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini, sapendo che dal Signore riceverete per ricompensa l'eredità. Servite Cristo, il Signore!”
All’inizio del parlare, l’apostolo di distretto ha rassicurato tutti i fedeli sulla presenza di Dio e di Cristo nella comunità, durante la celebrazione dei servizi divini. Tale certezza deve avvicinare e richiamare i fedeli davanti all’altare.


La parola di testo, non è solo indirizzata a coloro che ricoprono un incarico ministeriale, ma il servire è un’indole propria della Sposa di Cristo: esso deve essere un desiderio della nuova creatura, posta in noi con il dono dello Spirito Santo. Naturalmente non possiamo vantare nulla davanti a Dio per le nostre opere. Non si tratta operare per meritare qualcosa, ma tutto è grazia che procede da Lui. Importante è però aprire il nostro cuore al desiderio di ricevere tale grazia e ciò ci predispone a servire Dio e il nostro prossimo: da questo punto di vista, voler servire Dio implica servire il prossimo. Gesù, in questo, resta sempre il nostro modello. L’unico motore del nostro agire deve essere l’amore per Dio.


Infine, un bel riferimento a questo modo di agire l’apostolo di distretto lo ha ritrovato nel Vangelo di Matteo 25, 35-40: “Perché ebbi fame e mi deste da mangiare; ebbi sete e mi deste da bere; fui straniero e mi accoglieste; fui nudo e mi vestiste; fui ammalato e mi visitaste; fui in prigione e veniste a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto? O nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto ammalato o in prigione e siamo venuti a trovarti? E il re risponderà loro: In verità vi dico che in quanto lo avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l'avete fatto a me".
Vogliamo anche in questo modo sperimentare la libertà in Cristo.