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comunità e distretti

L’apostolo visita le comunità di Catania e Palermo

13.01.2019

Visita particolarmente attesa dalla piccola comunità di Catania. Domenica 13 gennaio l’apostolo serve a Palermo.
 
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Sabato 12 gennaio, la visita molto attesa dalla piccola comunità di Catania dell’apostolo Rolf Camenzind accompagnato dall’anziano di distretto Mario Turrisi.  La parola del servizio divino è stata tratta da Giacomo 1, 12: ''Beato l'uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano''.

All’inizio, l'apostolo Camenzind ha ricordato le parole di Gesù: laddove si raccolgono poche anime nel nome del Signore, è lì che vi è la Sua chiesa. Non importa quali strutture ci siano ad ospitare i fedeli o quanti siano, il bene più prezioso è la fede che alberga nei cuori.

Ricchi in Cristo
Egli ha potuto citare il motto dell’anno 2019 “Ricchi in Cristo”. La nostra fede ci esorta a poche regole e una di queste è quella di credere fortemente in Gesù Cristo, che è la via, la verità e la vita. Riferendosi alla parola a base del servizio divino, l’apostolo ha potuto dire che tutti i figli di Dio soffrono e la loro fede è sempre messa a dura prova. Dio conosce l’animo e le debolezze di tutti, ma chiede di superare tutte le difficoltà confidando nell’amore per Cristo. E’ indispensabile, quindi, essere pronti e forti e non deboli o sconfitti, prendendo come esempio la vita di Cristo che, malgrado le umiliazioni e la morte, resuscitò quale vincitore.

Dopo la Santa Cena la comunità ha cantato un inno e, alla fine, s’è potuto condividere qualche momento di gioia tutti insieme con l’apostolo e con l’anziano di distretto.

La parola di Dio è vivente ed efficace!
Domenica 13 gennaio, a Palermo l’apostolo Rolf Camenzind ha letto, all’inizio del servizio divino, la parola in Ebrei 4, 12: “Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l’anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore”.

La parola di Dio è vivente perché la sentiamo nei servizi divini ed è annunciata da servi imperfetti. È la nostra fede che ci permette di credere che è Dio stesso a parlare tramite i servi. La rendiamo efficace quando, dopo averla ascoltata, le diamo il giusto valore e la mettiamo in pratica.

Dio, con la sua parola, ha creato la Terra e Gesù Cristo, a sua volta, ha guarito ammalati e resuscitato morti. La parola è così potente, che, se la ascoltiamo dandole il suo vero valore, ci permette di distinguere il bene dal male, il vero dal falso, ciò che è a favore o contro Gesù e il suo insegnamento.

Dio ci conosce meglio di noi stessi e quindi ci da ogni tanto qualche indicazione per cambiare qualcosa e per darci degli avvertimenti affinché possiamo operare bene. Dio ci giudica in base alle nostre opere, ma anche dalle motivazioni. Lui guarda se operiamo con convinzione di fede oppure per obbligo. Quindi lasciamo che la nostra fede produca i suoi buoni effetti.

L’apostolo ha chiamato a servire all’altare il diacono Elias Federico De Sabato ed in seguito l’anziano di distretto Mario Turrisi.

Il servizio divino è stato allietato dagli inni del coro. Alla fine, tutti si sono potuti intrattenere ancora qualche momento nella gioia.