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Riflettori su … 7/2021: Plasmare attivamente il futuro!

Non accontentarsi di aspettare il futuro, ma prepararlo e aiutare a plasmarlo attivamente, questo il senso del motto neo-apostolico dell’anno 2021. L’apostolo di distretto Michael Ehrich (Germania) spiega perché.

 
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L’interesse per il futuro è probabilmente nella natura dell’uomo. Esiste anche una disciplina scientifica chiamata futurologia, che esamina sistematicamente i differenti scenari possibili. Nessuno sa ciò che ci riserva il futuro. Per esempio, all’inizio dell’anno 2020, nessuno avrebbe potuto indovinare gli sconvolgimenti che si sarebbero scatenati con la pandemia del coronavirus.

Le grandi promesse

La costante nella nostra vita è Dio (Malachia 3, 6a). Abbiamo tutte le ragioni per essere fiduciosi perché, come Dio è sempre stato con noi fino adesso, sarà con noi in futuro. Questa certezza è fondata sulla promessa del Figlio di Dio : “(…) io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente.” (Matteo 28, 20b). Perché ha anche promesso di ritornare, questo è anche per noi una certezza irremovibile, verso la quale orientiamo la nostra vita. Il futuro ci porta l’unione duratura con LUI.

Questo ci consola anche nel ricordo dei nostri defunti. Ognuno di noi ha dei legami con il mondo dell’aldilà: nonni, genitori, congiunti, figli, vicini, fratelli e sorelle in fede. “Cristo - il nostro futuro” significa anche: Abbiamo un futuro comune con coloro che ci hanno preceduto vicino al Padre nella luce – la partecipazione alla gloria.

Plasmiamo il nostro futuro

È necessario proclamare l’Opera di Dio e in particolare questo messaggio: “Gesù Cristo è con noi! E ritornerà per portare a compimento la sua Opera!” Più ne prendiamo coscienza, più potremo essere sereni, tranquilli e fiduciosi. La gioia di poter collaborare nell’Opera di Dio è posta in primo piano. Tutto ciò che facciamo nell’Opera di Dio guarda al futuro.

Non aspettiamo il nostro futuro, ma lo plasmiamo attivamente: assicurandoci che la natura di Gesù ci colmi sempre di più e servendo con i doni che Dio ci ha dato. Per fare ciò cerchiamo la vicinanza, per esempio nella preghiera, durante il servizio divino, nell’ubbidienza ai comandamenti, in un legame costante e stretto con Gesù Cristo.

Se notiamo una mancanza, possiamo rimediarvi con il sostegno di Cristo. Per esempio, se l’amore si è indebolito, diamo più spazio allo Spirito Santo. Se la gioia nella fede ha sofferto o se siamo un po’ “stanchi”, diamoci nuove forze tramite la parola e i sacramenti. Se necessario, ricominciamo da capo con l’aiuto del Signore; egli confessa la nostra fede e la nostra fiducia.

Così, Cristo è già il nostro presente e possiamo avere gioia in LUI in ogni circostanza. Vicino a lui, troveremo tutto ciò di cui abbiamo bisogno fino al suo ritorno.

 

Autore: Michael Ehrich
Data: 10.05.2021
Categorie: Fede