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“Rimango con te nonostante tutto”

Gesù, il buon pastore, diversi greggi in diversi ovili e la ricerca della pecorella smarrita: il sommoapostolo ha recentemente elaborato in modo sorprendente quest’immagine biblica ben nota.

 
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“Ho anche altre pecore, che non sono di quest’ovile; anche quelle devo raccogliere, ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore.” Questa la parola biblica usata nel servizio divino del 6 marzo 2022 a Linz (Austria).

Gesù Cristo stesso si è presentato come il buon pastore. “È così che ha descritto la sua Opera di redenzione”, ha spiegato il sommoapostolo Jean-Luc Schneider. Le pecore – “sono le anime degli uomini”. Il suo gregge, le pecore che sentono la sua voce – “è la Chiesa di Cristo, sono le anime che credono in lui e che lo seguono”.

Una questione di vicinanza e di lontananza

Poi ci sono anche le anime che sono in un altro ovile – “sono le persone che non credono ancora oggi al Signore”. Quaggiù come nell’aldilà, “esistono diversi ovili”, ha detto il sommoapostolo. Però, questo non ha niente a che vedere con le condizioni di vita o di morte. “Si tratta di prossimità o di allontanamento da Dio.”

“La Santa Cena, il Battesimo di acqua e il Battesimo di Spirito determinano la distanza con Dio; senza questi sacramenti, la distanza è maggiore.” Tuttavia, “molte persone non hanno mai sentito parlare di Gesù Cristo, quindi non possono credere in lui, perché nemmeno lo conoscono. – Queste persone sono molto lontane da Dio?”

No, perché ciò che conta per Dio, sono le scelte degli uomini: “Ha dato loro una coscienza. Ogni essere umano, anche se non crede assolutamente in Dio, può sapere in fondo a sé stesso – almeno ne ha una vaga idea – ciò che vuole veramente Dio. Se hai scelto il bene, se più vicino a Dio di coloro che hanno scelto il male.”

Vivere e lasciare vivere

Quanto diversi siano gli uomini nei diversi ovili: “Gesù li ama tutti dello stesso amore! Anche se sono così lontani, così cattivi, non fa differenza; non possiamo capirlo, ma è un dato di fatto.” Tuttavia, “colui che segue il Signore Gesù, che gli obbedisce e che lo ama può vivere questo amore di Dio in modo particolare.”

“Gesù li ama tutti, vuole chiamarli tutti nel suo regno. Ma è lui che decide quando chiamarli”, ha sottolineato la guida della Chiesa. “Alcuni, li chiama sulla terra, altri, quando sono nell’aldilà.” L’importante: “La chiamata di Dio non ha niente a che vedere con lo stato dell’anima”, ha ricordato riferendosi agli esempi biblici di Saul e Zaccheo e anche del ladrone sulla croce.

“Non possiamo chiamare la gente, né quaggiù né nell’aldilà. Però, possiamo fare in modo che questo richiamo diventi sentito.” E come si può fare? “È semplice, facendo in modo che l’amore di Dio diventi percettibile al prossimo – tramite noi.”

Colui che non delude mai

Questo vale particolarmente per le pecore smarrite, di cui Gesù parla in un altro momento. Alcune si sono “allontanate dal gregge di Cristo perché l’amore per Dio si è raffreddato in loro e non erano più interessate.” È a loro che si rivolge questo richiamo: “Continuiamo ad amarvi, ci mancate”. Esattamente in questi tempi di crisi, che si tratti di coronavirus o di guerra: con un cuore colmo di pace e fiducia, “possiamo mostrare ciò che può darci Gesù”.

A proposito di pecora smarrita, Gesù ha anche parlato di “piccoli”. Sono coloro che non hanno una fede forte, ha spiegato il sommoapostolo. “poi è arrivata una delusione e hanno perso la fiducia in Dio.” È a loro che si rivolge il richiamo: “Abbiamo fatto uno sbaglio, siamo dispiaciuti, ritorna!”

“Forse, caro fratello, cara sorella, siamo noi la pecora smarrita, perché siamo già distanti dal Signore o dalla comunità”, è il richiamo lanciato dal sommoapostolo Schneider: “Gesù vorrebbe guidarti nel suo regno. Non abbandonarlo a causa delle imperfezioni umane. Gesù non ti deluderà, ti ama.” Ne vale la pena dire al Signore: “Rimango con te nonostante tutto.”

 

Fotografie: Werner Degenfellner
Autore: Andreas Rother
Data: 23.03.2022
Categorie: Fede