Domenica 25 febbraio 2018 il clima invernale nella bella località lacuale di Lecco era davvero rigido, con la neve che, nottetempo, aveva imbiancato i tetti delle case e le montagne intorno.
Nella piccola comunità, comunque, ardeva il fuoco dello Spirito Santo che, con l’imposizione delle mani dell’apostolo Rolf Camenzind, è stato elargito nelle anime di due giovani ragazze e di un adulto.
La parola che è servita da base per il servizio divino si trova nel Vangelo di Luca, capitolo 12, versetti 49 e 50: «Io sono venuto ad accendere un fuoco sulla terra; e che mi resta da desiderare, se già è acceso? Vi è un battesimo del quale devo essere battezzato; e sono angosciato finché non sia compiuto!»
Lo stesso passaggio biblico era stato la base del servizio divino che il sommoapostolo Jean-Luc Schneider ha officiato, appena due settimane prima, in Svizzera (vedi articolo).
L’apostolo ha rivolto una domanda ai presenti: questo fuoco arde ancora in noi? Ciascuno ha avuto così la possibilità di riflettere sullo stato della propria fede e testare se il fuoco dello Spirito Santo ci scalda ancora, se illumina il nostro cammino, se ci purifica se ci dà entusiasmo e provoca unione.
Nelle tre anime suggellate adesso è stato acceso un fuoco ed è loro responsabilità dare l’ossigeno ed il combustibile della Parola per mantenerlo vivo. Hanno anche la possibilità di parlare con Dio chiamandolo Padre e di camminare nelle orme di Gesù sotto la guida degli apostoli.