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Impulsi dalle Giornate internazionali della gioventù: un rifugio in tempi agitati

 La pace e la prosperità, lo stress e l’agitazione: dove trova un posto la fede in un mondo come questo? Ecco alcune risposte provenienti dalla tavola rotonda che si è svolta durante le Giornate internazionali della gioventù – perché hanno ancora molti impulsi da trasmetterci.

 
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Friedercke Gottschalk: “Quali sono le evoluzioni sociali e globali che influenzano in modo significativo le chiese cristiane?

Sommoapostolo Jean-Luc Schneider: “Iniziamo dai punti positivi: abbiamo la grande grazia, da qualche decennio, di poter vivere in pace in numerosi paesi e di non avere guerre. Durante questi ultimi decenni, abbiamo anche fatto dei progressi considerevoli nel campo della scienza, dell’educazione, dell’economia e della salute; ci sono state davvero delle evoluzioni importanti e questo è molto positivo. Naturalmente, questo induce ad un effetto secondario: sempre più la gente si arrangia senza Dio.

Friedericke Gottschalk: “Caro apostolo di distretto Zbinden, vedi qualche differenza regionale, quando si fa il paragone, per esempio, tra i paesi industrializzati e i paesi detti in via di sviluppo o emergenti?

Apostolo di distretto Jürg Zbinden: “Dove c’è povertà, la presenza di Dio è ancora differente. Ci si preoccupa automaticamente maggiormente di una potenza superiore, cercando anche la relazione con questa. Si ha la certezza: c’è comunque ancora qualcuno al di sopra di tutto questo.

Friedericke Gottschalk: “Il mondo nel quale viviamo cambia continuamente e molto rapidamente. E ci sono delle così dette megatendenze.”

Nicole Hagel: “Da un lato, si vede l’urbanizzazione, che significa semplicemente che più gente si trasferisce in città – oppure, che non si trasferiscono, ma vivono come gente di città, cioè che assumono gli stessi valori, così anche i modi di vita provenienti dalla città.”

Chris Harmsen: “I miei genitori si recano due volte l’anno a Kos. Non ci sono comunità su quest’isola. Una volta, non potevano andare al servizio divino, ma, oggi, possono seguire ed ascoltare i servizi divini grazie alla connessione internet.”

Prof. Dr. Stephanie Tritt: “Considero questi due termini, la digitalizzazione e l’urbanizzazione, con il termine universale della globalizzazione. Ciò significa che il mondo cambia continuamente e che tutto cambia perennemente. Per l’individuo, però, questo significa avere un maggior stress. Questo stress non inizia solo all’età adulta, i nostri bambini in età scolastica, già, dicono che hanno un diario, che subiscono lo stress degli appuntamenti. Nell’adolescenza, le malattie psicologiche aumentano in modo considerevole, cioè depressione, angoscia, disturbi alimentari.”

Friedericke Gottschalk: “Come abbiamo detto poco fa, viviamo in un mondo che cambia molto rapidamente, dove regna anche in parte molta incertezza. In effetti, è proprio in questi periodi che la Chiesa dovrebbe essere piena. Perché la Chiesa dà anche risposte, per esempio alla domanda del senso, dell’importanza della nostra vita.”

Sommoapostolo Jean-Luc Schneider: “Si, la Chiesa ha certamente un ruolo importante qui; però, vorrei rispondere adesso non con la Chiesa, ma con la fede in Gesù Cristo. “La Chiesa” è un’istituzione, sono delle persone. È una certezza: Gesù Cristo, la fede in Gesù Cristo, dà un senso alla nostra vita. Chiunque crede in Gesù Cristo e gli dà fiducia troverà un senso alla sua vita, potrà trovare rifugio e sicurezza. Questo, Gesù Cristo può darlo.”

Prof. Dr. Stephanie Tritt: “In generale, penso che una vita senza fede è povera. Perché ci apre un’altra dimensione. Quando si dice: la carriera, un mestiere, la riuscita professionale, lo sviluppo personale – tutto questo è bello, e ognuno può decidere di fare questo passo per se stesso. La domanda, però, è la seguente: cosa ne sarà un giorno quando tutto non andrà per il verso giusto, quando non ci sarà più carriera, quando si vivranno delle delusioni, quando il cammino non sarà sempre dritto, ma andrà in tutt’altra direzione, quando succederanno colpi del destino? In quel momento, possiamo considerarci felici, in caso di tali situazioni, di avere la nostra fede e la nostra risposta.”

Friedericke Gottschalk: “Grazie mille.”

 

Fotografie: Oliver Rütten
Autore: Andreas Rother
Data: 01.02.2020
Categorie: Fede