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Riflettori su … 6/2022: Insieme alla mensa del Signore

È una bella immagine: Gesù è seduto a tavola con i suoi discepoli e passa il calice al suo vicino, che lo passa al suo vicino, e così di seguito, finché tutti abbiano bevuto. Per l’apostolo di distretto Mark Woll (Canada), si tratta di un pensiero concreto legato al nostro motto dell’anno 2022.

 
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Leggiamo in I Giovanni 1, 7: “Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, abbiamo comunione l’uno con l’altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.”

Uno dei messaggi di questo passaggio biblico: se vogliamo essere in comunione (camminare) con Cristo (la luce), abbiamo bisogno di una comunione reciproca e della condivisione del suo corpo e del suo sangue.

Recentemente, durante un servizio divino, il nostro sommoapostolo ha sottolineato l’esperienza fatta dai discepoli con il Signore Gesù al momento della celebrazione della Santa Cena. Gesù ha spezzato il pane e l’ha dato ai suoi discepoli, poi ha passato il calice di vino al primo discepolo che, a sua volta, l’ha passato al prossimo affinché beva, finché tutti abbiano bevuto da questo calice. Un solo pane e un solo calice giravano per tutti i discepoli; ognuno ha bevuto e condiviso il pane e il vino con il suo prossimo, un discepolo. Si trattava del corpo e del sangue di Cristo che Gesù ha condiviso con i suoi. Che immagine meravigliosa!

Far passare da uno all’altro ciò che è essenziale per la vita, questo è paragonabile al sangue che circola nel nostro corpo. Il sangue assorbe le tossine e i prodotti di scarto di ogni parte del corpo e li elimina, in particolare attraverso i reni.  Così facendo, fornisce sostanze nutritive alle cellule del corpo. Analogamente, il sangue di Cristo purifica e fornisce ciò che è necessario alla nostra vita eterna e alla nostra comunione con Dio. Insieme in Cristo; condividiamo il corpo e il sangue di Cristo partecipando alla Santa Cena durante i servizi divini.

In I Corinzi 11, 23-30, l’apostolo Paolo sottolinea l’importanza per noi di partecipare degnamente alla Santa Cena. È con umiltà e uniti gli uni agli altri che ci riuniamo ad una sola mensa con il Signore, commemorando il sacrificio di Cristo e aspettando il suo ritorno. Dobbiamo analizzare, pentirci dei nostri errori, avere il desiderio di cambiare ed essere pronti a perdonarci reciprocamente. Con il suo corpo ed il suo sangue, riceviamo la forza per vincere. Così, la nostra fede, la nostra speranza e il nostro amore per il Signore sono arricchiti di “ossigeno”.

Non saremo spiritualmente infermi e malati come lo menziona Paolo nel versetto 30, ma spiritualmente pieni di vita. Più circola in noi il sangue di Cristo, più siamo in buona salute. Se, invece, insistiamo sulle nostre differenze e sulla nostra importanza, allora rimane meno spazio per Cristo e ci indeboliamo ancora di più. Lo Spirito Santo l’ha rivelato tramite Giovanni Battista quando ha detto: “Bisogna che egli cresca e che io diminuisca.” (Giovanni 3, 30). Quando questo è il caso, il corpo di Cristo (la Chiesa, la comunità) è in buona salute. È il nostro desiderio più ardente coltivare la comunione, insieme in Cristo e nella comunità, là dove Cristo si manifesta in modo visibile.

 

Fotografie: NAC Canada
Data: 18.04.2022
Categorie: Fede