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I sacramenti (57): Il Battesimo per procura

Un versetto biblico dà filo da torcere agli interpreti, e questo da 1800 anni. Questo passaggio è precisamente il terzo punto di partenza per il mondo dei defunti come lo considera la Chiesa Neo-Apostolica. In fin dei conti, si tratta della potenza di un sacramento.

 
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L’apostolo Paolo ha lasciato un rompicapo nel passaggio in I Corinzi 15, 29: “Altrimenti che faranno quelli che sono battezzati per i morti? Se i morti non risuscitano affatto, perché dunque sono battezzati per loro?”


Un versetto che dà molto filo da torcere
Il significato di questo versetto è controverso. Il versetto ha “provocato grandi investimenti in sagacia e sottigliezze”, come osserva un importante commento biblico con leggero compiacimento. La letteratura specializzata conta circa 200 diverse interpretazioni, dai padri della Chiesa ai nostri giorni, passando dai riformatori.
Nel frattempo, si è consolidato un’opinione scientifica. Secondo quest’ultima, il versetto parla di ciò che si chiama Battesimo vicario: i cristiani di Corinto avevano l’abitudine di farsi battezzare al posto dei defunti non battezzati per permettere loro di risuscitare in Cristo. È la spiegazione filologica più convincente; la maggior parte degli interpreti concorda su questo punto.


L’apostolo non trova nulla da ridire
Questo versetto è l’unico passaggio biblico che ne parla. Perché Paolo menziona soltanto “il Battesimo per i morti”? È molto semplice: alcuni cristiani di Corinto non credono nella risurrezione. Alcuni tra di loro praticano però il Battesimo vicario. Senza risurrezione, questo non ha alcun senso, spiega chiaramente Paolo sconfiggendo i negazionisti con le loro stesse armi.
E come valuta l’apostolo questa pratica sacramentale nei confronti dei defunti? Nel testo biblico, non si parla né di approvazione né di rifiuto. Sono soprattutto i più recenti commenti biblici che fanno notare che probabilmente, se fosse stato contrario, Paolo non avrebbe utilizzato il Battesimo dei morti come argomento a favore della resurrezione. Ne parla come di una cosa ovvia.


La fede si radica in due culture
Come arriva a questo rito la Chiesa di Corinto? I cristiani vivono in un ambiente aperto e multiculturale. E, per quei tempi, hanno una comprensione molto sacramentale del Battesimo. In altre parole, danno una grande potenza a questo atto.
E una parte della comunità crede che questo potere si estende fino nell’aldilà. L’opinione scientifica pone le origini di questo concetto sia nel giudaesimo che nella cultura greca:
•    Già Platone conosce culti misteriosi all’interno dell’orfismo, nei quali dei riti con immersione possono servire alla redenzione dei defunti. Antiche scritte funerarie dell’attuale Turchia occidentale attestano che tali consacrazioni erano celebrate.
•    Il secondo libro dei Maccabei (II Mac 12, 45) riporta che dei Giudei caduti in battaglia portavano amuleti idolatrici. Quelli che rimangono, raccolgono denaro e lo mandano al tempio di Gerusalemme: così viene fatto “un sacrificio espiatorio per i morti, affinché siano liberati dai loro peccati.”. Il particolare paragone con il cristianesimo è che, anche qui, si tratta di speranza nella resurrezione.


Più diffuso di quanto si pensi
Nei più vecchi commenti biblici, il Battesimo vicario viene volentieri respinto come pratica settaria. Ciò si spiega anche dal fatto che comunità ai margini della vecchia Chiesa hanno effettivamente praticato qualcosa di simile in seguito.
La più recente letteratura specializzata suppone che il Battesimo dei morti a Corinto era perfettamente naturale e che forse era anche praticato in altre comunità di Paolo. Comunque, il concetto di “redenzione dopo la morte” era più diffuso nel cristianesimo primitivo di quanto si possa pensare abitualmente.


Segni della potenza del segno
Infatti, i padri della Chiesa dal secondo al quarto secolo affrontano approcci simili e riti divergenti in diversi angoli della cristianità. Ciò dimostra almeno che c’è sempre stato un bisogno fondamentale dei credenti di sapere che la via della salvezza in Cristo era anche tracciata per i loro morti.
Ed è così che il celebre teologo Dietrich Bonhoeffer ha chiesto: “Perché una tale concezione del Battesimo non potrebbe dar origine ad una tale consuetudine, espressione estrema […] della potenza del sacramento?
Una conferenza episcopale proibisce il Battesimo vicario? Questo è il racconto abituale. Però, non è del tutto esatto. Come si sono evolute le cose con i sacramenti per i defunti all’interno del cristianesimo? Questo è ciò di cui parleremo nei due prossimi articoli di questa serie.

 

Fotografie: Weerapat Wattanapichayakul
Autore: Andreas Rother
Data: 23.06.2022
Categorie: Fede