Durante 17 anni, il sommoapostolo Richard Fehr ha vissuto una vita nella quale si è trovato quasi ogni fine settimana in un altro Paese, in un altro continente. Nonostante tutto egli amava la sua patria e aveva le tipiche caratteristiche di un cittadino svizzero: democratico, interessato a tutto, determinato, coraggioso e pieno di umore.

Un visionario
"Il programma si chiama: Maranatha". Il sommoapostolo Richard Fehr ha iniziato il suo ministero con queste parole ed aveva già sin dall'inizio la visione del futuro. Nel suo ministero attivo, egli ha spronato lo sviluppo della Chiesa in domande teologiche, come pure gruppi specialistici e di progetto. Nel 1999 egli ha creato il gruppo di progetto ecumenismo. Con ciò si è reso possibile un regolare scambio ufficiale con le altre Chiese. Egli ha pure fronteggiato le crescenti esigenze finanziarie dovute alla rapida crescita della Chiesa, particolarmente in Africa e Asia, con decisioni lungimiranti. Richard Fehr era un visionario, una persona che vedeva molto lontano nel futuro.

17 anni sommoapostolo
Richard Fehr è nato il 15 luglio 1939 a Flaach (Svizzera). A 22 anni ha ricevuto il suo primo ministero. Nel 1988 ha ricevuto il ministero di sommoapostolo della Chiesa Neo-Apostolica. Alla sua messa a riposo, la domenica di Pentecoste 2005, la Chiesa Neo-Apostolica contava dieci milioni di membri mondialmente. Il 30 giugno 2013, poco dopo il suo 74esimo compleanno, egli ha chiuso pacificamente i suoi occhi - con la certezza del suo motto: "Maranatha, il nostro Signore viene".