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comunità e distretti

Con il sacrificio di Gesù non manchiamo di nulla

10.04.2020

Il nostro apostolo di distretto Giorgio Zbinden, per Venerdì Santo, ha voluto servire nella lingua italiana fratelli e sorelle dell’Italia e del Ticino. Ha celebrato il servizio divino senza atti sacramentali teletrasmesso dalla chiesa di Zurigo-Affoltern accompagnato dal conducente della comunità italo-spagnola di Zurigo-Seebach, il sacerdote Alvaro Zanin.
 
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Alla base della predica era la parola biblica in Giovanni 10, 17-18: “Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita per riprenderla poi. Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla. Quest’ordine ho ricevuto dal Padre mio.”

È seguita una lettura biblica per Venerdì Santo da Marco 15, 22–39.

Restiamo spaventati, leggendo i racconti delle sofferenze di Gesù e della sua crocifissione. Certo, conoscendo la fine della storia, sappiamo che Gesù risusciterà. Ma per quelli che ne furono testimoni, le cose erano diverse: per i suoi avversari, il giorno della crocifissione era un trionfo. Qualche giorno prima il popolo lo aveva acclamato e ora era fatta: avevano potuto arrestare Gesù senza che nessuno lo avesse impedito. Perfino i suoi discepoli lo avevano abbandonato. Era rimasto solo; lo avevano crocifisso, era morto. I nemici di Gesù sembravano aver raggiunto il loro obiettivo.

La vittoria nella sconfitta
Per i discepoli, la crocifissione appariva forse come il trionfo del male. Non avevano capito: Gesù era il Maestro, possedeva grandi poteri e ora si fa arrestare senza difendersi, permette loro che gli facciano ogni cosa, non intraprende nulla; e neanche Dio interviene dal cielo, una sconfitta totale!

Eppure, sulla croce, Gesù dice: «È compiuto!» (Giovanni 19, 30b) e dice quindi: «No, non sono vittima di una violenza umana. Non è stato il male a compiere il suo piano, ma sono stato io ad adempiere la mia missione. La mia missione era di adempiere la volontà del Padre».

La volontà di Dio era che il Figlio venisse sulla terra per mostrare l’amore di Dio a tutti gli uomini. Gesù ha attraversato tutto ciò che sopporta e attraversa un uomo: fame, sete, dolore. Ha affrontato tutto ciò che un uomo deve incontrare nella vita: la debolezza degli uomini, l’inganno, la menzogna, la viltà, qualsiasi cosa. Disse: sarò con voi sino alla fine. Andrò perfino a morire, solidale con voi, poiché ogni uomo deve morire, morirò quindi anch’io». È volontà di Dio mostrare agli uomini che Dio li ama. Dio è con gli uomini, resta dalla loro parte, fino alla morte!

L’apostolo di distretto scrive dopo il servizio divino: "La sera di Venerdì Santo si è avverato un grande desiderio del mio cuore: vivere assieme a voi l’operare e la grazia di Dio. Ho percepito un profondo collegamento con voi tutti! Non siete lasciati soli, non siete dimenticati. Con il sacrificio di Gesù sono assicurati la salvezza e il compimento. L’apostolo Paolo lo ha scritto ai Filippesi: "Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno, secondo la sua gloriosa ricchezza, in Cristo Gesù" (Filippesi 4, 19). Questa svolta arriva come la Pasqua dopo Venerdì Santo."